La ex “Tata” ritorna con fans come Cardi B e un arsenale di GIFs. “Sono praticamente un’influencer”, dice.
La voce di Fran Drescher, se si ha l’opportunità di ascoltarla da vicino, davanti ad un buon piatto di tempura e sushi piccante, è in realtà piuttosto rilassante 😆
Quando la Drescher interpretava Francesca Cacace ne La Tata – sitcom anni ‘90 che creò con il suo ex marito Peter Jacobson – teneva il tono di voce molto più alto, nasale, insomma: recitava.
All’epoca, il New York Times paragonò la Drescher al “suono di una Buick, con il serbatoio vuoto, che cerca di mettersi in moto in una mattina d’inverno”.
Ma qui, nel suo salotto sopra Central Park, seduti fra cristalli, limoni freschi, sculture raffinate e fotografie di lei assieme a famosi politici democratici americani, la sua voce ricorda una Mercedes che sfreccia sulla Long Island Expressway.
Per quelli che sono cresciuti con La Tata come fosse la nostra tata, la sua voce è così radicata nel nostro subconscio che ascoltarla nella versione soft è quasi terapeutico.
Immaginate se Tata Francesca avesse avuto l’attrezzatura per l’ASMR.
“Ho sentito definirla una sirena, un gracchìo”, dice la Drescher mentre si posiziona un piatto sulle gambe, fasciata nel suo tubino nero. “Io dico semplicemente che è una voce unica”.
Quando se ne andò dal Queens per Hollywood alla fine degli anni ‘70, il suo manager le disse “se vuoi interpretare ruoli diversi dalla battona, devi imparare a parlare diversamente”, ricorda.
Invece la Drescher ha sfruttato il suo dono naturale.
Nel 1992 si candidò come protagonista di una sitcom della CBS: “Si pensa che la mia voce mi renda il giusto contorno in uno show” disse al presidente dell’emittente. “Si sbagliano. Io sono la portata principale”.
L’America non ha sentito parlare molto di lei ultimamente – dopo la fine della sua sitcom Happily Divorced nel 2013, non è apparsa spesso in TV e La Tata sfortunatamente è difficile da mandare in streaming – ma all’età di 62 anni è ritornata in TV con la serie NBC “Indebted”.
Come nell’episodio pilota de La Tata, la Drescher appare inaspettatamente sull’uscio di una porta, ma questa volta è quella di suo figlio (Adam Pally). Lei e Steven Weber interpretano Debbie e Stew Klein, una coppia di genitori che irrompe nella vita coniugale del figlio perchè sono al verde.
Il ruolo di Debbie, una “abbracciatrice” senza limiti che si aggira nella casa di periferia del figlio come fosse la sua personale casa di riposo, inverte le dinamiche de La Tata: ora sono i figli a doversi prendere cura di lei.
Quando la Drescher si è trovata a decidere se accettare il ruolo o meno, in una sitcom che si basa sui conflitti generazionali, ha pensato alla propria famiglia. “I miei genitori, che ringraziando il cielo sono ancora vivi, erano così entusiasti che tornassi su un network nazionale” dice. “Sai, non tutti riuscivano a vedere TV Land (emittente su cui andava in onda Happily Divorced: ndr), ma tutti possono vedere la NBC”.
Il ruolo non era stato scritto per la Drescher. La sceneggiatura per l’episodio pilota richiedeva “un tipo alla Fran Drescher” e quando la vera Fran Drescher fu ingaggiata, chiese alcuni cambiamenti. “La gente è abituata a vedere suocere fastidiose nelle sitcom, ma non era quello per cui avevo firmato”, dice la Drescher. “Quando hai qualcuno la cui immagine pubblica è più grande del personaggio, devi adattarlo a me. Se no perché scegliere me?”
Ciò significava dare a Debbie Klein dei tratti tutti suoi. “Ho dovuto portare me stessa nel personaggio, ho infuso il sex appeal, la sensualità e la vivacità nel ruolo”.
Dan Levy, autore di Indebted, nonché comico e produttore dei The Goldbergs, disse di aver creato Debbie e Stew basandosi sui propri genitori, ma la sensualità è un tratto tutto della Drescher. “Mia mamma mi ha detto “questo decisamente non è basato su di noi” disse Levy. “(Drescher) lo ha elevato a tutto un altro livello, che non mi aspettavo.”
Nei decenni che hanno seguito la prima apparizioni della Drescher in TV, il “tipo alla Fran Drescher” si è diffuso molto nella cultura popolare.
“La Tata” è andata in onda in tutto il mondo ed è stata ricreata in decine di paesi, fra cui Turchia (dove si chiamava “Dadi”), Polonia (Niania) e Argentina (La Ninera).
Ne La Tata, per tutti coloro che non conoscono la celebre sigla, la Drescher interpreta una donna ebrea del Queens assunta per occuparsi dei tri figli di un ricco vedovo inglese, Maxwell Sheffield, che è anche il secondo produttore di maggior successo a Broadway (dopo il suo eterno antagonista, Andrew Lloyd Webber).
Nelle versioni straniere, le etnie sono state riadattate – in Russia, la tata è ucraina – ma il personaggio alla Fran Drescher è stato mantenuto. Ovunque sia nel mondo, il suo personaggio fa parte della servitù in un ambiente chic e la sua cultura e fascino la portano ad un estremo makeover, reinventando il classico personale domestico con la sua immagine irriverente.
Su internet, Tata Francesca aiuta a diffondere la sua immagine. Con i suoi capelli cotonati, un guardaroba stravagante e proporzioni da fumetto, è ormai diventata un avatar di autostima glamour. Nelle GIF sparse per i social media la possiamo vedere in un abito leopardato, mentre sorseggia tè da una tazza leopardata; mangiare un piatto di spaghetti senza mani; scendere le scale di casa Sheffield come se stesse entrando nel club più in di New York.
“Quando sono felice, invio questo” dice la Drescher, chiedendo il proprio cellulare alla sua assistente Jordan e mostrandomi una GIF di Tata Francesca mentre volteggia in un tailleur fuxia con sguardo compiaciuto. “Quante persone possono inviare le proprie GIF”?
Il tipo alla Fran Drescher è un ruolo che vuole mandare un messaggio. Prima era la tata di tutto il mondo, che insegnava ai bambini come essere se stessi, ora è una nonna giovanile, che mostra come vivere l’età adulta in modo favoloso (“Broad City” ha reso questa trasformazione letterale, stringendola in un abito leopardato-arcobaleno e dandole il ruolo di Bev, zia di Liana, e di conseguenza lo spirito guida per una nuova generazione di comiche ebree). “Non ho mai avuto figli, quindi non sono molto materna” dice la Drescher, “sono la mamma dei miei cani però”.
“Sono praticamente una influencer” aggiunge. La Drescher ha vissuto una vita non convenzionale e “La condivido” dice. “Dà un senso alla mia vita”. In due autobiografie ha raccontato di essere stata stuprata sotto la minaccia di una pistola quando aveva 20 anni, essere sopravvissuta al cancro a 40 anni e di essersi separata da suo marito Marc Jacobson, per poi trovare un nuovo miglior amico gay, dopo che lo stesso ha fatto outing.
Recentemente ha infiammato internet dopo aver dichiarato di avere “un amico di letto” che incontra un paio di volte al mese per guardare la tv e fare sesso. “Non mi sembra una cosa così scioccante, non sono innamorata di lui”.
I bambini che sono cresciuti guardando La Tata adesso hanno l’età di Tata Francesca, grandi abbastanza per invidiare il suo guardaroba ed avere un profondo rispetto per la sua persona. Su Instagram l’account @whatfranwore cataloga i classici outfit della Tata e @thenannyart li affianca a pezzi di arte contemporanea. Cardi B una volta ha commentato una foto di se stessa in un outfit completamente animalier scrivendo: “Fran Drescher in Dolce e Gabbana”.
L’attrice Isabelle Owens creerà a New York uno show dedicato alla Drescher intitolato “Fran Drescher, per favore adottami!”
“Siccome tutto dagli anni ‘90 sta tornando di moda, la gente la sta riscoprendo” dice la Owens, evidenziando lo stile, la fiducia in se stessa e la voce della Drescher: la Owens sta ancora perfezionando la sua interpretazione “Ci sono talmente tante sfumature”.
Ma il tipo alla Fran Drescher, non importa quanto famoso diventi, rischia di oscurare la donna che vi è dietro.
“Tutto di lei è in me, ma non tutto di me è in lei” dice la Drescher. “Credo che nessuno dei miei personaggi avrebbe mai potuto creare e produrre “La Tata”. Tata Francesca potrà aver accalappiato il suo capo con le sue mani dalla manicure perfetta, ma la Drescher è il capo.
Quando acquistò il proprio appartamento a New York, nel 2004, era qui, dall’altro lato del parco, dove si trovava la casa dei Sheffield. Ma presto la sua metamorfosi nel signor Sheffield sarà completa: la Drescher sta infatti sviluppando uno spettacolo per Broadway tutto suo, un adattamento teatrale de La Tata, che sta scrivendo assieme a Jacobson.
La Tata è una bella scommessa per Broadway. La Drescher prende il classico archetipo femminile e gli dà un upgrade moderno: è come Eliza Doolittle, senza aver preso le lezioni di dizione.
Questo è forse il pregiudizio più sbagliato sul “tipo alla Fran Drescher” – che la voce sia uno sfortunato impedimento, anziché una risorsa ben studiata. Una volta un fan ha chiesto alla Drescher della famosa scena de La Tata, in cui Tata Francesca va al sushi, butta giù ingenuamente una cucchiaiata di wasabi e dice – in un’inquietante voce da presentatore radiofonico – “Cavolo, sa, quella senape dà una bella pulita alle vie nasali”. Il suo fan voleva sapere come fosse riuscita a creare quella voce.
Seduta nel suo appartamento, sulla sua sedia da produttore, attentamente porzionando il suo wasabi, la Drescher mi rivela il suo segreto: “Ho molto talento”.
Liberamente tradotto e adattato dal Nytimes.com , autore Amanda Hess