Francine Joy Drescher, meglio nota come Fran Drescher, nasce il 30 settembre 1957. È un’attrice e un’attivista americana conosciuta principalmente per il suo ruolo come Francesca Cacace (Fran Fine nella versione originale) nel telefilm La Tata. Il suo marchio di fabbrica è la voce estremamente nasale e il suo marcato accento newyorchese.
La Drescher ha fatto il suo debutto sugli schermi con un piccolo ruolo nel film La Febbre Del Sabato Sera nel 1977.
Negli anni ’80 ha iniziato ad essere conosciuta come attrice di commedie e nel frattempo ha sviluppato una presenza costante nel mondo della televisione con comparse in diverse serie TV.
Nel 1993 Fran Drescher e Peter Marc Jacobson crearono la propria serie TV, La Tata. Lo show andò in onda sulla CBS dal 1993 al 1999 e Fran Drescher diventò subito una star della TV.
Nel telefilm, la Drescher interpreta Francesca Cacace che per caso diventa la tata dei tre figli di Maxwell Sheffield, produttore di Broadway. Con il suo umorismo sagace e il savoir-faire affettuoso, la tata conquista prima i tre ragazzi e poi anche il cuore del suo datore di lavoro.
Per il suo ruolo ne La Tata, l’attrice ha ricevuto due nomination agli Emmy Awards e due ai Golden Globe Awards come migliore attrice in una serie TV comica.
Gli anni 90 vedono la Drescher intepretare altri ruoli per il cinema: Jack di Francis Ford Coppola, La bella e la bestia, e un ruolo a fianco di Woody Allen nel film Picking Up the Pieces.
Nel 2005 Fran Drescher produce e recita in Living with Fran, tradotto in italiano come A casa di Fran. Nei panni di Fran Reeves, una donna di mezza età madre di due figli, che vive con Riley Martin, un uomo che ha metà dei suoi anni e non molto più grande di suo figlio. Nella serie partecipa anche Charles Shaughnessy, cioé il signor Sheffield de La Tata, questa volta nei panni dell’ex marito di Fran.
Nel 2011 la coppia Drescher-Jacobson produce Happily Divorced, che ne rinforza la posizione di rilievo nelle serie televisive.
L’attrice newyorchese ha fatto il suo debutto a Broadway il 4 febbraio 2014 nel revival di Cenerentola. Ha rimpiazzato Harriet Harris nel ruolo della matrigna cattiva per la durata di 10 settimane e poi ha ripreso lo stesso ruolo per la parte del tour a Los Angeles.
Prima di questo ruolo, la Drescher aveva avuto altri ruoli teatrali ma non a Broadway.
L’8 gennaio 2020 Fran Drescher ha annunciato che lei e Jacobson sono al lavoro sulla stesura dei testi per trasformare la storia de La Tata in un musical. Rachel Bloom di Crazy Ex Girlfriend è stata scelta come compositrice. Fran ha già detto che non interpreterà la parte della tata: l’attrice stessa ha scherzato dicendo che se lo facesse dovrebbero trasformare il titolo dello spettacolo da La Tata a L’Antenata.
Francine Drescher è nata a Flushing nel Queens, un quartiere di New York. Flushing viene poi ripreso come luogo di nascita anche di Francesca Cacace nella sigla de La Tata: “she was working in a bridal shop in Flushing, Queens”.
Nata da Sylvia, una consulente di abiti da sposa, e Morty, un analista di sistemi navali. La sua famiglia proviene dall’Europa centro orientale. La sua bisnonna Yetta nacque in Romania ed emigrò negli Stati Uniti, mentre la famiglia del padre è proveniente dalla Polonia. Ha una sorella più grande, Nadine. La sua famiglia è ebrea.
Da notare che tutti i nomi della sua famiglia sono poi ripresi nei nomi dei personaggi de La Tata: zia Assunta nella versione originale del telefilm è la mamma e si chiama Sylvia; zio Antonio è il padre e si chiama Morty. Yetta è la nonna mentre Nadine, italianizzato come Nadia, è la cugina che prende parte a due episodi della serie.
Fran arrivò seconda al concorso di Miss New York Teenager nel 1973. Frequentò la Hillcrest High School sempre nel Queens, in cui incontrò il futuro marito Peter Marc Jacobson.
La Drescher e Jacobson si iscrissero all’università di New York ma la lasciarono nel corso del primo anno perché “tutti corsi di recitazione erano pieni”. Si iscrissero quindi a una scuola di cosmetologia.
Nel 1985 due uomini armati forzarono la porta ed entrarono a casa di Fran Drescher e Peter Marc Jacobson a Los Angeles. Mentre uno di loro saccheggiava la casa, l’altro stuprò sia Fran sia la sua amica tenendo la pistola puntata sulla loro testa. Jacobson fu picchiato, legato e costretto ad assistere al terribile spettacolo. Ci vollero tanti anni prima che Fran si riprese dal trauma di quanto avvenuto e ancora di più prima che ne parlasse apertamente ai giornali.
Nonostante l’esperienza traumatica, in un’intervista la Drescher ha detto di essere riuscita a trovare modi di trasformare l’esperienza in qualcosa di positivo. Nel suo libro Cancer Schmancer scrive: “Tutta la mia vita è sempre stata un continuo trasformare le cose negative in cose positive”. Lo stupratore è ora in carcere con doppio ergastolo.
Dopo essersi separati nel 1996, i due divorziarono definitivamente nel 1999. I due non ebbero figli. In seguito al coming out dell’ex marito, la Drescher è diventata un’attivista per i diritti LGBT. L’attrice ha commentato le ragioni del divorzio come un suo bisogno di cambiare direzione alla sua vita. I due rimangono comunque carissimi amici e continuano a lavorare insieme a vari progetti. “Abbiamo deciso di continuare a essere l’uno nella vita dell’altro. Il nostro amore è qualcosa di unico, raro e incondizionato; a parte i momenti in cui lui decide di diventare insopportabile”.
Dopo due anni di sintomi e diagnosi sbagliate da parte di otto dottori, l’attrice fu ricoverata all’ospedale di Los Angeles con la diagnosi di cancro all’utero. Le fecero un’isterectomia radicale d’urgenza per trattare i sintomi e fu dichiarata guarita dopo l’operazione.
Di tutta la sua esperienza con il cancro parla nel suo secondo libro, Cancer Schmancer. Lo scopo di questa pubblicazione fu di informare quante più persone possibili sui primi segnali d’allarme del cancro e di dare a uomini e donne la capacità di sentirsi in controllo.
Il 21 giugno 2007, il settimo anniversario della sua operazione, Fran Drescher annunciò la nascita di Cancer Schmancer, un’associazione non a scopo di lucro con la missione di fare in modo che tutte le evidenze cancerogene femminili venissero scoperte al primo stadio, quello più curabile, e non oltre.
La Drescher disse inoltre che il suo obiettivo era di vivere in un’era in cui i tassi di mortalità femminile calano e le diagnosi di cancro al primo stadio aumentano.
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